L'amico- di Tiffany Tavernier. Conosciamo i lati oscuri dei nostri vicini di casa?
Per quanto tempo ho camminato attraverso quel caos di foglie e di rami? Dappertutto la stessa desolazione. Avevo finito per stendermi e chiedere perdono. Non so a chi. Ma il perdono era necessario. Poi mi ero chinato a raccogliere un po’ di terra.
Guy é il vicino di casa modello, l'amico perfetto per Thierry e sua moglie Elizabeth. Le due famiglie condividono momenti di gioie e dolori, la morte del loro cane, le feste e le lunghe chiacchierate ma anche la passione per gli insetti, i lavori domestici, gli attrezzi nel capanno.
Alle prime luci dell'alba di un sabato mattina, l'abitazione dei vicini di casa viene improvvisamente circondata dai reparti speciali della polizia lasciando sorpresi Thierry e la moglie.
Cosa sta succedendo di così tanto grave? Preoccupatissimi per la salute dei loro amici, non riescono a capacitarsi di quello che stanno vivendo, per un attimo pensano sia tutto uno brutto scherzo.
Sono il figlio inaccessibile. Il figlio della morte e dell’abbandono. Fuori è tutto infinitamente triste: le bottiglie di plastica, le sigarette schiacciate, la gente rintanata in salotto. Eppure è estate. Guardo la fattoria, mi siedo di fronte alla porta. Tutto questo silenzio. C’è ancora qualcosa da vivere per me?
Tutta la loro vita, le confidenze scambiate con Guy e Chantal, i cui volti occupano ogni notiziario, i loro momenti condivisi, iniziano a diventare di pubblico dominio. Giornalisti, poliziotti, genitori delle vittime si precipitano davanti alla scena del crimine dove sono state ritrovate le ragazzine che da anni sparivano senza alcuna traccia. Era lì che Guy le seviziava, violentava e le uccideva, tutto sotto il naso dei suoi amati vicini Thierry e Elizabeth, ignari che dietro quel sorriso pacato con l'animo sempre calmo e disponibile si nascondesse uno dei più ricercati e crudeli serial killer degli ultimi tempi.
Quello che succede in contemporanea con l'arresto di Guy, il ritrovamento dei corpi e la distruzione dell'immagine dei vicini di casa é il crollo di tutto quello che circonda internamente e esternamente la vita di Thierry e sua moglie. Il senso di smarrimento e oppressione, quasi fino a sentirsi soffocati, domina la narrazione. La bellezza di questo piccolo capolavoro, non tanto per la trama che può ricordare uno stereotipo comune, si ritrova nelle sensazioni, al livello emotivo, che generano nel lettore, tanto da diventare uno dei più feroci e spietati noir della nuova letteratura francese.
Oscillando tra collera, risentimento, sfiducia e dolore, Thierry, uomo taciturno e mite, cerca di risalire il vortice di disperazione in cui finisce per ritrovare un possibile equilibro che inizia a sgretolarsi.
Mentre la televisione aggiorna il pubblico raccontando ogni nuova scoperta sul caso e i giornalisti e i curiosi irrompono nella casa della coppia, Thierry si ritrova a combattere una guerra personale perdendo ogni cosa, facendo vacillare ogni tassello della sua vita prima della dolorosa scoperta.
Inizia la triste discesa negli inferi. Sua moglie vuole abbandonarlo, la direttrice del personale dove lavora vuole allontanarlo, i colleghi lo scherniscono e decidono di licenziarli pur di non vederlo più. Tutto si mescola anche se lui non ha fatto nulla. Come ha fatto a non capire quello che stava succedendo da anni di fronte casa sua per mano del vicino e del silenzio della moglie dell'assassino? Guy ha rappresentato per lui l'amico fidato, quel punto di riferimento su cui pensava di poter far affidamento sempre, a differenza di tutti coloro che prima di lui lo hanno abbandonato: il padre, il nonno, il fratello, il figlio.
La straordinarietà di questo libro inizia quando l'aspetto emotivo implode in un turbinio di emozioni e sensazioni che rapiscono il lettore. La sfiducia verso il prossimo si trasforma in paranoia e senso di colpa verso sé stesso, verso la propria incapacità di non aver capito che l'amico fidato incarnava il male. Non si tratta di un giudizio morale, piuttosto di un racconto dettagliato al livello introspettivo dello sgretolamento emotivo di un uomo che aveva già perso molto. Quando tutte le certezze che costruivano la sua stabilità saltano, lui non riesce ad afferrare più la realtà. Quando la scoperta che il proprio amico si rivela ambiguo e sinistro, la crisi é inevitabile.
Dal momento di rottura con il mondo, il protagonista Thierry deve ridefinire sé stesso per ricominciare e per salvarsi. Tutto quello che per lui era reale diventa surreale, inverosimile, costruito, assume la forma di un nulla che lo dilania. Il mostruoso irrompe come un brutto temporale che non vuole concludersi e che distrugge ogni cosa. Il suono del tuono e la visione dei lampi dei ricordi, spazzano ogni tassello di quotidianità.
In un faticoso equilibrio tra amore e odio, bene e male, dovrà cercare la luce nelle tenebre a partire dal suo passato per riuscire a ricominciare.
Tiffany Tavernier, figlia del regista Bertrand Tavernier e della sceneggiatrice Colo O’Hagan, ha esordito in letteratura nel 2000, con Dans la nuit aussi le ciel, cui sono seguiti altri otto romanzi di grande successo in Francia, tra cui il recente Roissy. Questo è il suo primo libro pubblicato in Italia per Edizioni Clichy .
Leggere "L'amico" di Tiffany Tavernier é un viaggio straordinario nello squilibrio tra bene e male. Il ritmo incalzante scandisce ogni fatto di cronaca e ogni progresso o regressione interiore di Thierry, tanto da rendere la lettura scorrevole e travolgente. Il paesaggio narrativo viene sfiorato in una continua incertezza tra luce e oscurità tanto da rendere il male marginale per quanto concerne gli omicidi, e protagonista nello sviluppo di coscienza che avviene nella mente di Thierry. L'esplosione del mostro crea una crisi identitaria negli altri che si smarriscono, non riescono a capacitarsi della loro sonora ingenuità. La fiducia verso il prossimo viene azzerata, il dubbio insinuato in ogni dettaglio raccontato nella storia come un lenzuolo prestato, le chiavi di un capanno comune, lo sguardo evasivo ricordato e mai compreso.
Questo é leggere Tiffany Tavernier, un viaggio di andata, rapido con un faticoso ritorno al reale.
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