Amare una volta - di Davide Mosca, una storia d'amore e libertà
"La guerra aveva giocato con il tempo e con le persone, certi giorni mi sentivo una bambina, a cui era stata strappata l'infanzia, non l'età dei giochi, che da non non usava, ma il tempo dell'irresponsabilità, del correre nel prato senza pensare ai neri, ai rossi, agli azzurri. Altre volte mi sentivo una donna nel pieno de suo fulgore..."
Dedicato "Ai miei nonni, che sanno ballare", il nuovo romanzo di Davide Mosca, direttore della Libreria Verso di Milano, "Amare una volta" (Salani), é una dichiarazione d'amore e di lotta per la libertà, ambientata tra le Langhe del dopoguerra italiano. Nei luoghi di Cesare Pavese, non privi di malinconia, nasce il sentimento tra Italo e Virginia, accolto come una casa dalle colline piemontesi.
La storia d'amore e di libertà tra Virginia, chiamata Ginia, e Italo, ex partigiano, é un racconto romantico delle prime scoperte di quel sentimento puro e seduttivo che ammalia e ti fa cambiare. Lei é una ragazza sveglia e perspicacie, appartenente alla famiglia Costamagna che con la guerra ha perso tanto, il figlio Beppe, e le ricche terre. Adesso che hanno perduto tutto, sono chiamati "quelli della Pia", l'unica cascina che é rimasta nelle loro mani. Una volta riveriti da tutti, si ritrovano piegati dalla guerra e dai dolori delle perdite e, mentre alcuni si arricchiscono, loro si impoveriscono sempre di più. Ginia si ritrova costretta tutti i giorni a portare sulle spalle una gerla pesante per consegnare la merce per la Langa, da Pia a Mango.
"Ma é proprio a scuola che imparerai cos'é la libertà. La libertà non é fare ciò che vuoi, ma diventare ciò che sei"
La libertà, é il secondo leitmotiv, oltre all'amore, di questo romanzo. Ideali, valori, principi si mescolano nella lotta di riacquistare tutto quello che la guerra ha cancellato. Italo é un ragazzo giovane e affascinante che porta ancora addosso le ombre della battaglia vissuta, arriva dai Costamagna per restituire il medaglione del fratello perduto di Ginia. Il loro amore é una scintilla di speranza per entrambi, contro tutti gli altri che invece rifiutano questo rapporto e che vogliono eliminare Italo considerato un usurpatore e un assassino. Contro tutto e tutti, tra i due nasce un meraviglioso amore contrastato e complesso. Virginia si ritroverà ben presto donna con le farfalle nello stomaco per la prima volta.
"Nel nostro mondo accadevano sovente miracoli, tutti ci credevano, nessuno li spiegava o sentiva il bisogno di farlo. Sapevamo per istinto e per esperienza che esisteva una trama invisibile che collegava ogni essere vivente, pianta, animale, minerale o uomo, e che tu non dovevi far altro che favorire quegli invisibili processi, o quanto meno non metterti in mezzo. Tutti credevano alla magia".
Il legame con la terra e le colline é indissolubile, tra i boschi e i sentieri di gelsi, Ginia é cresciuta con un sentimento di gratitudine verso queste meravigliose Langhe. Solo qui si sente viva, al suo posto.
Come scriveva Cesare Pavese "Le Langhe non si perdono", s'intrecciano alle anime dei loro abitanti, segnando il loro destino, libero di correre in un legame di pura appartenenza, sereno e ribelle.
Gli amori romantici pero' sono sempre sofferti e, Ginia e Italo, dovranno imparare a fare i conti con la realtà e tutto quello che la guerra ha distrutto, anche la speranza.
Davide Mosca (Savona, 1979) è autore di diversi romanzi storici, tra cui ricordiamo i best-seller Il profanatore di biblioteche proibite (Sperling & Kupfer 2012), La cripta dei libri profetici (Sperling & Kupfer 2013) e Breve storia amorosa dei vasi comunicanti (Einaudi 2019).
Comments