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Giusy Laganà per Viaggi Letterari

52 49 - L'esordio di Jacopo Zonca. La cosa fondamentale è assaporare attimi di felicità


"Ultimamente è come se una lastra di ghiaccio mi attraversasse la testa e la dividesse in due parti che non si possono riattaccare. In momenti come questi è come se un buco si aprisse in me".


Jacopo Zonca esordisce per Epika Edizioni con un romanzo di formazione dove il protagonista è il giovane Filippo, disoccupato e benestante. Apparentemente senza grandi ambizioni e molto impegno, Filippo diventa lo stereotipo non di un personaggio ma di un modo di sentire e di essere. La sensazione di vuoto che lo prende al petto rievoca il bisogno di affetto e attenzioni di un figlio con due genitori troppo presi dalla propria vita ad alta velocità, tra business e corsi di yoga.


"Spalanco gli occhi. Il buio avvolge la stanza, io non riesco a respirare, ho la gola secca. Con la mano destra cerco l'interruttore della luce, non riesco a trovarlo, sto toccando solo la superficie rugosa del muro. Le mie dita sfiorano qualcosa, capisco che è l'interruttore e schiaccio il bottone illuminando la mia stanza".


Filippo trascorre le sue serate tra droga e alcool con amici come lui nei peggiori locali mondani della sua zona, tra un rapporto occasionale e frettoloso nei bagni di qualche discoteca senza amore o particolari attenzioni.

E' un'anima perduta che ha smarrito la sua strada sulle spalle di una padre generoso che non vuole fargli mancare nulla. Ma, in tutto questo, emergono i malesseri del protagonista in una società basata sulle apparenze, e Filippo vuole di più. Lo capisce dopo un evento drammatico in cui rimane coinvolto. Da quel momento vuole capire chi è davvero e cercare la strada giusta per la felicità, consapevole che prima o poi dovrà affrontare i suoi demoni. Ma quali sono le paure del protagonista? I suoi incubi lo rendono vittima di sé stesso prima di ogni cosa.


"Fino a quando c'è il desiderio è tutto diverso. Ti senti vivo perché DEVI avere qualcosa. il tuo essere è proiettato verso QUELLA cosa... Ma quando il tuo corpo cerca di applicare i meccanismi di sopravvivenza, quello che si ribella è il tuo cervello. La tristezza ti avvolge come miele. Non ti fa respirare... ti stringe, ti stritola."


Jacopo Zonca, nel suo romanzo d'esordio, parla dei mostri che ci portiamo dentro e di quel male di vivere che diventa una gabbia da quale è difficile uscire. L'inquietudine è una morsa che stritola l'anima e che nessuno riesce a guardare davvero. Infatti, l'autore racconta di quanto sia importate essere proiettati verso qualcosa, come quando scrive -"Ho bisogno di qualcosa. Questo vuoto è insopportabile. Il fatto di rendermi conto del vuoto che c'è dentro di me rende il tutto ancora più atroce" - .


52 49 diventa il codice per un modo di essere differente e positivo, quattro numeri per riuscire a stare meglio quando tutto diventa oppressione. Se il mondo esterno diventa sofferenza perché ci colpisce senza sensi di colpa, attraverso qualcosa che desideriamo davvero, riusciamo a sopravvivere. Filippo riesce a farcela grazie agli attimi felici che diventano per lui una nuova spinta per diventare l'uomo migliore che vuole essere e l'adulto talentuoso che può vincere.

(Nella foto io e Jacopo Zonca da Diari di Bordo di Parma)

Il mondo è un'altra cosa: la seconda opera dell'autore


Il 7 maggio 2020 Jacopo Zonca torna nelle librerie con un nuovo libro, sempre Epika. Questa volta sorprende i lettori con una raccolta di racconti dove i temi principali sono la solitudine e il dolore. Dimentichiamoci di Filippo come unico personaggio, qui i protagonisti sono molteplici perché è un libro corale. Cesare Pavese ritorna sempre, le sue frasi indelebili fanno da cornice agli scritti dell'autore. I personaggi sono uomini e donne vittime delle proprie ossessioni che devono scegliere se rimanere nelle loro gabbie immaginarie, in bilico tra follia e pseudo- normalità, o riuscire a ritagliarsi un posto migliore nel mondo. La paura di quello che abbiamo dentro e che ci portiamo ritorna come un mantra. Di seguito lascio il link dell'intervista fatta a Jacopo Zonca in cui ci spiega la genesi del libro e racconta qualcosa di molto interessante sulla sua vita e sulla sua personalità eclettica.



Jacopo Zonca è nato a Parma nel 1991, coltiva fin da bambino la passione per il cinema e la lettura. Dopo il diploma si trasferisce a Roma dove studia cinema e in seguito recitazione. A teatro ha lavorato come attore, aiuto regia e drammaturgo. È autore di monologhi che ha anche diretto e interpretato. Nonostante sia molto giovane, Jacopo Zonca è un ragazzo che ama leggere e raccontare storie. Amatissimi sono i suoi video sul noto gruppo Facebook Book Advisor per le sue belle e poetiche interpretazioni. Lavora come Copywriter presso l'agenzia Karmica Comunicazione. Auguro a Jacopo il miglior successo perché lo merita davvero, seguitelo!

 

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