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Giusy Laganà per Viaggi Letterari

Un cuore debole - di Fëdor Dostoevskij. Quando la felicità fa impazzire



"E detto questo, Vassia, che durante tutto questo tempo aveva sorriso, ora aveva cercato di interrompere con esclamazione di contentezza lo sfogo dei sentimenti amichevoli,e, in una parola, si era mostrato pieno di brio, d'un tratto si quietò, ammutolì e si mise quasi a correre per la strada. Sembrava che un pensiero grave avesse agghiacciato d'un tratto la sua test bollente; sembrava che tutto il suo cuore si stringesse."


Un cuore debole di Fëdor Dostoevskij é apparso per la prima volta nel 1848 sulla rivista Annali patrii, riconosciuto come uno dei romanzi giovanili del grande autore noto, non solo nella letteratura russa, ma anche in quella internazionale. Pubblicato a maggio 2020 da Polidoro Editore e curato dal direttore dei classici e editor della stessa casa editrice Antonio Esposito, questo racconto di settantotto pagine riporta alla luce un'opera spesso non annoverata tra i grandi capolavori dell'autore.

Un cuore debole è la storia di un'amicizia tra Vassia e Arcadio, colleghi e coinquilini. Il loro è un legame forte e solido, anche quando in seguito al fidanzamento con la donna amata, Vassia sprofonda in un abisso psichico oscuro che lo conduce verso un'improvvisa felicità. Questo stato d'animo euforico però, porta il sensibile Vassia a tormentarsi, fino a raggiungere uno stato di infelicità per la troppa gratitudine verso la vita. Arcadio farà di tutto per aiutarlo a uscirne, ma per quanto il suo aiuto sarà fondamentale, Vassia dovrà cercare di salvarsi da solo.


"Sono venuto da te come da un amico, con il cuore colmo, per aprirti la mia anima, per raccontarti la mia felicità".


La fibrillazione degli animi, tipica di Dostoevskij, e tanto amata, si ritrova anche qui, in queste meravigliose settantotto moderne pagine. Come scriveva il Nobel Hermann Hesse, per leggere Dostoevskij bisogna trovarsi in uno stato di inquietudine e sofferenza verso sé stessi e verso il mondo esterno. Citava Hesse - "dobbiamo leggere Dostoevskij quando ci sentiamo a terra, quando abbiamo sofferto sino ai limiti del tollerabile e tutta la vita ci duole come 'unica piaga bruciante e cocente, quando reprimiamo la disperazione e siamo morti di mille morti sconsolate".


Il lettore ideale di Un cuore debole chi è?

Effettivamente come ne Le notti bianche, il lettore ideale è un sognatore che però deve fare i conti con i propri demoni interiori e reali della sua quotidianità. Chi non ha un pò di "male di vivere" non riesce a comprenderne la grandiosità del significato nascosto tra quelle pagine. Infatti, non è un caso, che Le notti bianche è un'opera risalente al 1848, stesso anno del libro Un cuore debole.

Si cerca di essere felici nella realtà, pensando che in fondo la felicità non é una lontana chimera. Non possiamo ricercarla sempre nei libri, dobbiamo capire che dipende tutto da noi. Vassia l'aveva capito ma in essa si è smarrito.

Fëdor Michajlovič Dostoevskij (Mosca, 11 novembre 1821– San Pietroburgo, 9 febbraio 1881) è stato uno scrittore e filosofo russo. È considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi, A lui è intitolato il cratere Dostoevskij sulla superficie di Mercurio. E' autore di opere come: Le notti bianche (1848), Il giocatore (1866), Delitto e Castigo (1866), L'idiota (1869), I demoni (1871), I fratelli Karamazov (1878 - 1880). Un grande pilastro della letteratura internazionale dalle opere intramontabili e dal pensiero oltre ogni tempo. Polidoro ha lanciato questo libro secondo un'ottica moderna, più fruibile, immancabilmente unica nel suo genere.

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