Il museo delle promesse infrante - di Elizabeth Buchan. Il libro di gennaio di #Ragazzitralepagine!
"Affrontare la paura di ciò che si nascondeva tra le pieghe della sua mente era una battaglia antica ed estenuante, che non aveva mai vinto".
Gennaio é stato il mese del libro "Il museo delle promesse infrante", edito Nord, gentilmente condiviso con i miei compagni d'avventura, i #RagazziTraLePagine: @a_tuttovolume_libri_con_gabrio @luca_massignani, @labibliotecadelcorsini, @libridimarmo, @matteo_zanini @readeat_libridamangiare, @lettriceperpassione!
Se volete, potete seguirci su Instagram. Ogni mese un libro diverso per venticinque pagine al giorno, la giusta medicina da condividere con altri lettori forti come te!
Questo libro ha un pò diviso, a molti é piaciuto, ad altri meno. Sicuramente la storia, l'idea di un museo dove conservare e mostrare le promesse infrante, é un idea geniale e di notevole impatto emotivo. Purtroppo, però, la storia parte dal museo per approfondire, attraverso una seria di flashback, tra passato e presente, quella di Laure, Tomas, Petr durante il comunismo a Praga.
In quel periodo non esisteva la libertà di pensiero e parola, lo Stato controllava ogni singola cosa, anche gli amori e i sentimenti. Laure nel presente é la curatrice e direttrice del museo, un posto magico se così possiamo definirlo, dove a Parigi molti vengono a conservare qualcosa di loro, qualcosa che racchiude il loro vissuto, i loro traumi, le loro perdite. Una promessa infranta, una prova d'innocenza o semplicemente il passaggio di qualcuno che non c'è più. Tutto questo incastrato nella storia tormentata di fantasmi di Laure e del suo amore per Tomas, musicista ceco degli Anatomie.
Ma lei non si rassegna alla sua morte, non confermata, e quando incontra Petr, il suo datore di lavoro dei tempi di Praga, cerca in ogni modo di ricostruire la notte della sua fuga, l'arresto, la violenza, per arrivare a un dato importante: Tomas sarà ancora vivo o no?
"Le cellule del corpo ci mettono dai sette ai quindici anni a sostituirsi completamente. Ossa, pelle, stomaco, fegato. Tutto. Laure lo aveva letto su una rivista scientifica e aveva esultato all'idea che rinascita e rinnovamento fossero possibili. Però, se accadeva alle cellule del suo corpo, significava che era così anche per lui".
Il museo, finanziato da un benefattore segreto, é un posto dove arrivano persone che non sanno dove andare, senza radici, che vogliono donare qualcosa che riesca ad affermare o far riaffiorare la verità, l'unico vero principio a cui é rimasta fedele Laure. Ma cos'é la verità?
"Credo che la verità sia questa: troviamo difficile accettare la fine delle cose. Della gioia, del dolore e della vita stessa. Ma, mentre siamo qui, osservare un rituale o compiere un gesto formale ci offre conforto e un'illusione di coerenza. Donare al museo delle promesse infrante, dove gli oggetti sono trattati con cura, rispetto e un pò di umorismo, può avviare un processo di guarigione".
Ecco spiegato l'origine dell'idea che ha portato alla creazione di questo museo, un luogo dove far mantenere tutto vivo, anche i ricordi.
Una lettura scorrevole e interessante, alle volte frastagliata da eventi politici e storici, che ci insegna che tutti possiamo lasciar andare, anche qualcosa che racchiude un sentimento, positivo o negativo, che fa parte del nostro passato come una scatola di fiammiferi, un bottone, un biglietto del treno, una conchiglia o una bussola.