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Giusy Laganà per Viaggi Letterari

Ottanta rose mezz'ora - di Cristiano Cavina



"La maggior parte degli esseri umani cammina sulla terra, che é il modo migliore per ridurre l'attrito. Alcuni invece sembrano piegarla, con la sostanza di cui sono fatti, per poi essere spinti in alto. E' bellissimo da vedere, ma curvare la materia e quel modo comporta un grande dispendio di energia".


Cristiano Cavina é tornato nelle librerie per Marcos Y Marcos con un nuovo libro stravolgente e meraviglioso. Due personaggi legati tra di loro per un interesse erotico e sentimentale destinato ad essere cancellato. Ottanta rose mezz'ora é il termite utilizzato per indicare la parcella richiesta per trenta minuti di sesso con Sammi, come la chiama l'altro protagonista del libro, Diego (il suo nome compare solo una volta all'inizio del libro). Tutto inizia per gioco, anche la loro relazione. Lei, ballerina di danza con una scuola da mandare avanti e un mutuo da pagare. Lui, scrittore maturo, insicuro di ciò che scrive e del suo essere inquieto. Si conoscono e subito nasce una profonda attrazione fatale.


"Difficilmente due esseri umani restano insieme per tutta la vita. Le storie d'amore vanno in malora, a un certo punto, i caratteri iniziano a respingersi. Ma ci sono sederi che potrebbero tenerti attaccato per sempre".


I problemi arrivano quando Sammi non riesce più a pagare le rate del mutuo. Il loro gioco erotico di fotografarsi e riprendersi diventa per lei un vero e proprio lavoro. Qui inizia la loro discesa nell'abisso erotico, metafora per ogni essere umano. Una relazione tra un uomo e un altro uomo, tra tanti uomini. Una relazione destinata a finire. Un rapporto precario perché basato su un filo ardente come la loro natura, ambigua e fragile. Ciascuno di noi, prima o poi, trova qualcuno con cui togliere la propria maschera. Qualcuno che saprà sempre chi sei, anche se ti ama.


"Conoscere una persona é come salire su una montagna. Quando arriva sul crinale ci si mette insieme. Ma non si può stare fermi lì. La vita va avanti. Si deve decidere da che parte scendere. E io in quella più comoda non ci stavo bene".


Cristiano Cavina, con la sua meravigliosa scrittura poetica, diretta ed emotiva, torna con un libro semplicemente sconvolgente. Arriva dritto al cuore e alle emozioni fisiche e psicologiche di ciascuno di noi. Me ne avevano parlato molto bene, specialmente altre donne e ora capisco. La femminilità esaltata da Cavina diventa quasi un altare per raggiungere la felicità, isolandosi da ogni altra cosa. La bellezza e la meraviglia sono racchiuse nel corpo di Sammi e in tutto quello che lei riesce a donare. La sola adulazione porta al piacere. L'eccitamento porta al sentirsi vivo. La vita porta all'amore e all'osare.

"Credo che sia la meraviglia, a tenerci attaccati a certi essere umani, più di qualsiasi altro sentimento. Più della protezione, più della dolcezza, infinitamente più della bellezza. Piccoli sospiri di meraviglia, casuali e improvvise escursioni fuori dalle rotte prestabilite".

Tutto nasce da una battuta banale e semplice, come le cose migliori. La natura umana é ambigua come lo sono i nostri desideri. Cavina racconta di come arrivare a svelare quella natura dentro ciascuno di noi, ma che nascondiamo perché considerata inaccetabile.

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