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Nero ananas - di Valerio Aiolli


"Ecco cosa vorrei dirti, Calimero: lotta. Quando sentirai che una cosa é importante per te, chiedila con forza, pretendila. Usa tutti i mezzi che puoi: la furbizia, l'intelligenza, anche una certa dose di violenza. Ma lotta. Non ti fare fermare dal peso delle cose che perderesti ottenendo il tuo obbiettivo. Ogni volta che si ottiene qualcosa, si perde qualcos'altro. E a volte questo qualcos'altro è più grande e profondo di quanto avevamo pensato."


Il libro di Valerio Aiolli (Firenze, 1961) edito Voland, é uno spaccato di storia italiana nuda e cruda. Quattro anni di cronaca nera della nostra storia, dalla strage di Piazza Fontana ( 12 dicembre 1969) alla strage della Questura di Milano (17 maggio 1973). Dopo il conflitto e il boom socio-economico del nostro paese, le divisioni ideologiche diventano le protagoniste dei cosiddetti "anni di piombo", ma coincidono anche con la fine dell'innocenza del protagonista e narratore della storia che ha la stessa età dell'autore.

Le vicende narrate accompagnano il lettore, giorno per giorno, mese per mese, nel periodo più buio del nostro paese, dove gli scontri terroristici anarchici spaventano e mietono vittime senza colpe, per arrivare al triste epilogo dell'ultima strage.

Valerio Aiolli con Nero Ananas (2019) restituisce ai lettori una coscienza culturale e storica che va oltre la pura narrazione cronologica.

Le pagine sono ricche di narrazione corale, spesso alternata, che raccoglie più voci e più personaggi come il Dottore, Falstaff, Zio Otto, il Samurai e il Pio, dietro ai quali si possono facilmente riconoscere i protagonisti di quegli anni senza mai però risultare specchi di se stessi, ma incarnando profondamente lo spirito, contraddittorio ed elusivo, del loro tempo.

Così, accanto a estremisti di destra che si incontrano e tramano di nascosto, anarchici in cerca di riscatto e agenti dei servizi segreti che osservano tutto nell’ombra, compaiono vite quotidiane, famiglie che si riuniscono intorno alla tv per capire cosa stia succedendo, parenti scomparsi e storie di amore e di odio consumate nell’intimità di biografie minori. Uno dei principali meriti dell'autore é di aver riportato in superficie fatti nascosti o quasi dimenticati, senza basarsi su un reportage giornalistico, bensì attraverso il dolore, gli epitaffi, le parole e i gesti dei protagonisti, vittime o spettatori, che hanno vissuto quel periodo storico sull'orlo del precipizio.


"E allora ripensi alla bomba. Alla sensazione che provi tenendo in mano la bomba. Quei nove centimetri e cinquecentosettanta grammi di ghisa nera, quadrettata, a frattura prestabilita. Copia israeliana della bomba a mano americana Mark 2, di tipo difensivo. Detta "bomba ananas". Bomba ananas. Ti piace l'unione di questi due termini. Ti dà la sensazione di tenere in mano qualcosa di vivo. O qualcosa che é stato vivo. Un ponte tra la vita e la morte."


Un libro ricco di fascino, scritto con la penna di un maestro che sa raccontare le emozioni a partire da fatti realmente esistiti amplificandone l'eco per riportarlo ai giorni nostri.


Valerio Aiolli ha esordito nella narrativa nel 1995 con una raccolta di racconti, Male ai piedi edita da Cesati. Nel 1999 viene pubblicato dalle Edizioni e/o il suo primo romanzo, Io e mio fratello, il libro vinse il Premio Fiesole, fu selezionato per il Premio Strega ed è stato finalista al Premio Chianti e al Premio Volterra/Carlo Cassola. Nel 2001 appare Luce profuga. Nel suo successivo romanzo A rotta di collo (2002, Premio Giusti), Aiolli racconta in forma di "commedia gialla" una vicenda di speculazione edilizia e corruzione nella quale si viene a trovare coinvolto suo malgrado un grafico trentenne aspirante fumettista. Fuori tempo, edito da Rizzoli nel 2004, Ali di sabbia (Alet 2007), Il sonnambulo (Gaffi), romanzo ambientato nel 1992, che racconta la deriva etica del potere italiano. Sono seguiti Lo stesso vento (Voland 2016) e Il carteggio Bellosguardo - Henry James e Constance F. Woolson: frammenti di una storia (ItaloSvevo Edizioni 2017).




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