I provinciali - di Jonathan Dee
"…e in realtà cosa avrebbe potuto pretendere? Chiedere giustizia ai potenti, per quanto trascurabile o giustificata potesse essere la sua rivendicazione, era un errore tattico. Nel farlo rinunciavi alla sola arma a tua disposizione: privarli al potere di dire no."
Cosa succede quando un ricco imprenditore di New York arriva in una piccola cittadina del Massachussets?
A me é piaciuto leggere questo libro perché l'ho considerato come prova di un esperimento sociale. L'arrivo di un personaggio fuori dagli schemi e dalle regole pre-impostate di una piccola comunità che stravolge ogni confine e ogni limite per risolvere i loto dettami. Cosa succede agli altri quando devono confrontarsi con una famiglia "diversa" dalle altre della comunità? Lo accetteranno o no?
Al centro, nei cinque capitoli dei libro, vi é Mark Firth, un imprenditore edile con grandi ambizioni ma scarsa competenza negli affari, tanto da aver affidato tutti i suoi risparmi a un truffatore; lo sa bene sua moglie Karen, casalinga con molte paturnie e molto preoccupata per l’istruzione della figlia.
Il fratello di Mark, Jerry, è un agente immobiliare che ha mollato la precedente fidanzata sull’altare e ha una relazione con la telefonista della sua agenzia. La famiglia Firth è il nucleo centrale di una estesa nebulosa di personaggi, tutti abitanti di Howland.
L’intera cittadina attraversa una crisi economica che influenza le vite di tutti, accentuata dai sentimenti ambivalenti che la gente del posto nutre nei confronti dei vacanzieri newyorkesi. Sarà proprio uno di questi a far precipitare il fragile equilibrio della comunità.
Dopo l’11 settembre infatti il broker newyorkese Philip Hadi, sapendo grazie a “fonti riservate” che New York non è più un posto sicuro a causa del terrorismo, decide di traslocare a Howland insieme a moglie e figlia. Qui il fragile equilibrio della cittadina precipita frettolosamente.
Un libro sociologico che parte dall'indomani dell'undici settembre, il giorno fatidico che ha cambiato le sorti della storia dell'umanità. I provinciali può essere definito un libro sociologico perché narra delle vicende di una famiglia piccolo borghese che vive nella cittadina Howland.
Ma attorno a questa famiglia, ruotano altre vicissitudini e altre esistenze degli altri cittadini di Howland. Ciascuno ha la sua storia e il suo vissuto carico di preoccupazioni, impegni e doveri. Ognuno ha sulle proprie spalle il proprio bagaglio emotivo, le proprie domande inespresse, le parole sospese e le proprie insoddisfazioni.
Tutti però si sentono minacciati dall'arrivo del ricco newyorkese che deciderà di prendere in mano le redini “politiche” della città nel vano tentativo di far star meglio tutti.
La penna affilata di Jonathan Dee, già finalista al premio Pulitzer, non risparmia nessuno: casalinghe annoiate, uomini terrorizzati dallo spettro del fallimento, bambini che festeggiano il compleanno ingozzandosi di sushi,I provinciali, romanzo corale perfettamente congegnato, è un brillante ritratto al vetriolo dell’America di oggi.
Jonathan Dee é uno scrittore statunitense (19 maggio 1956). Insegna scrittura alla Columbia University e alla New School, collabora con il «New York Times Magazine» e «Harper’s» ed è stato editor della «Paris Review». Ha scritto sette romanzi fra cui I privilegiati, finalista al Pulitzer 2011. I provinciali è il suo ultimo libro tradotto in Italia per Fazi e pubblicato nel mese di aprile 2019. Un autore insomma tutto da leggere!