Più donne che uomini - di Ivy Compton Burnett
"Nessuno é chi dice di essere, e dietro alla spessa patina del codice vittoriano si nascondono segreti celati per intere esistenze. Verrano fuori tutti, uno dopo l'altro.
Con questo romanzo Fazi Editore inaugura il rilancio di una grande autrice del Novecento inglese della quale ricorre nel 2019 il cinquantesimo della morte. Con uno stile unico e una sagacia senza pari, i romanzi di Ivy Compton-Burnett ruotano intorno alle dinamiche familiari quotidiane e ai grandi drammi della vita. In un mix magistrale di temi trattati con humour sottile, l’autrice mette a nudo le ipocrisie della sua epoca.
In un grande istituto inglese la direttrice é Josephine Napier. Una donna austera con il viso regale. Impeccabile in ogni gesto e in ogni parola, il punto di riferimento per studentesse, docenti e familiari. Attorno a lei gravitano il marito Simon, oscurato dalla personalità della moglie, il figliastro Gabriel, in realtà figlio del fratello di Josephine, Jonathan. Jonathan, vedovo, svolge il ruolo dell’anziano zio ed è l’amante segreto ma non troppo di Felix Bacon, giovane sfaccendato. Al gruppo si unisce presto Elizabeth, vecchia conoscenza di Josephine, che viene assunta come governante. Storiche amiche/nemiche, le due sono state rivali in amore, dividendosi le attenzioni di Simon. Elizabeth, vedova, porta con sé la figlia Ruth.
Tutto prosegue come ogni giorni severamente nel rispetto delle procedure della scuola. Ma ogni gesto nasconde un universo intero dietro la maschera che ciascuno di loro é costretto a indossare, perché nessuno é chi dice di essere. Finché un tragico evento inaspettato fa precipitare ogni cosa, dando vita a una reazione a catena che sconvolgerà le vite di tutti e porterà a galla il lato oscuro di ognuno. Pagine indimenticabili in cui l'umorismo si mescola con la tragedia e i drammi della vita.
«Trascorsi molte notti felici leggendo i romanzi di Ivy Compton-Burnett. Era impossibile non accorgersi che aveva qualcosa di unico». Rebecca West
«Cercai tutti i suoi romanzi… a un tratto capii che li amavo in modo furioso; che ne avevo gioia e consolazione; vi regnava una chiarezza allucinante, nuda e inesorabile». Natalia Ginzburg