Con gli occhi Chiusi di Federigo Tozzi
Buon giorno viaggiatori,
oggi presentiamo un classico italiano consigliato anche tra i banchi delle nostre scuole.
Quanti di voi lo hanno letto? All'inizio puo' sembrare per molti un romanzo verista del filone di Verga, ma costuisce e rappresenta un ritratto dei primi due decenni italiani del Novecento, dei valori e dei costumi dell'epoca, della poca trasparenza, chiamiamola cosi, e dei comportamenti tenuti all'oscuro in quanto considerati "disdicevoli". Dietro al sipario contenutistico del libro si nasconde la vera metafora, il cui significatpo viene svelato direttamente dal titolo ossia "Con gli occhi chiusi". Cosa significa questo? Non vogliamo fare un'analisi sociologica e psicologica del protagonista, Pietro, ma il titolo stesso del libro rivela quanto spesso siamo portati, per colpa nostra o perché indotti dalla stessa società in cui viviamo, a vedere le persone, quelle più vicine a noi, secondo un'ottica e una visione del tutto diverse rispetto alla mera realtà. Pietro, sin dalla sua infanzia, costruisce un'immagine sobria della sua amata, Ghisola, intrisa di purezza e semplicità, che porterà sino alla sua maturità e fino alla fine del libro. Riportiamo una delle frasi significative che spiega il risveglio alla realtà del protagonista e la sua giovane consapevolezza della frivolezza di Ghisola "riavutosi dalla vertigine violenta che l'aveva abbattuto ai piedi di Ghìsola, Pietro sente all'improvviso di non amarla più".
Eppure quante volte capita a casciuno di noi, di dar forma a immagini e giudizi su persone che poi si rivelano errate , venuta alla luce la loro vera identità.
"Con gli occhiu chiusi", non è un romanzo antico e ancorato a vecchi valori ormai caduti in disuso. E' vero non è contemporaneo, non è ambientato nell'epoca dei Social Network, dove é possibile svelare segreti e vizi altrui attraverso un click, ma é lo specchio di una società ancora oggi presente, ricca di livelli e ruoli sociali.
Leggendolo capirate quanto oggi ancora si presentano gli stessi atteggiamenti umani di quasi un secolo fa, e come la gente adotta sempre gli stessi schemi comportamenntali.
Questo libro svela quanto spesso viviamo senza vedere davvero la realtà, senza accettare veramente i difetti delle persone che amiamo o che ci sono vicine.
Ciascuno di noi dovrebbe leggerlo, per seguire le peripezie di Pietro e il suo risveglio dopo aver capito l'inganno di Ghisola.
Con gli occhi chiusi, scritto a Castagneto nel 1913, è un romanzo di matrice autobiografica; nella figura del protagonista, Pietro, si proiettano le inquietudini e i turbamenti dello stesso scrittore; il padre di Pietro, Domenico, è una trasfigurazione letteraria del padre di Tozzi, uomo avido e dispotico con cui l'autore intrattenne sempre rapporti tesi; in Ghìsola si possono ravvisare i tratti di Isola, donna amata dallo scrittore:
« ...erasi stabilita un'amicizia forte e passionale, ed io ricordo che provavo quasi un'ebrezza quando, vincendo la mia ritrosia ingenua, riuscivo a farmi dare del tu. Ricordo anche che sono stato quasi un mese intero senza frequentare la mia scuola perché la mattina ella mi aspettava nel fondo del campo ed andavamo a braccetto lungo il torrente che serve da confine al campo. Le davo anche dei baci senza che me ne rendesse. »
Buona lettura viaggiatori!